Carissime Mamme, questa volta prego a tutte voi di girare questo messaggio ai Padri dei Vostri Figli perché possano scoprire la grande dignità che Dio Padre Onnipotente ha condiviso con ciascuno di Loro nel mistero della creazione, elezione ed educazione dei figli.
Carissimo Padre o in toscano Babbo. Dio ti ha scelto per essere come s. Giuseppe sposo, custode ed educatore dei tuoi figli e soprattutto il padre putativo. Sei entrato nella storia di salvezza come il patrono odierno s. Giuseppe per scelta amorosa di Dio. A posto in Te la Sua fiducia che condividendo con te il mistero della procreazione riceverà in cambio la tua disponibilità nella educazione dei figli a te affidati.
Proviamo a inquadrare questo pensiero in una logica trinitaria seguendo l’amore della Trinità che ti ha affidato il dono e il compito: partecipare nella atto di creazione e nella responsabilità di aiutare a scoprire la loro vera dignità: la divina figliolanza.
Seguiamo l’esempio di Giuseppe cioè come Lui risponde al dono ricevuto. La responsabilità umana di Giuseppe si nota nell’educazione data dal padre al figlio, che è l’essenza della paternità. Questa fu completamente impartita dal nostro Santo a Gesù in tutto quello in cui era necessario che Gesù Cristo fosse educato e allevato da un padre terreno, perché la Sua Umanità fosse reale e completa. Egli (Gesù) dipese da San Giuseppe. Questi lo curò, lo nutrì, lo protesse, gli insegnò, lo formò moralmente e spiritualmente, lo educò religiosamente, collaborando pienamente alla funzione educativa della Madre. Gesù, in quanto Uomo, ebbe dunque in Giuseppe il Suo vero padre terreno.
Guarda bene che anche da te Dio desidera la stessa cosa. Non sei padre di Gesù ma il tuo figlio/a è figlio/a di Dio. E’ Lui i primo Padre e tu sei il Suo vicario come Giuseppe. Uno è molto chiaro: la tua/o figlia/o Dio desidera salvare e avere in Paradiso e questo dipende da te se lo aiuti e insegni a pregare e credere in Dio che è nei cieli.
Giuseppe fu lo strumento consapevole di cui Dio Padre si servì per educare il Suo Figlio fatto Uomo. Questi si compiacque di obbedirgli nella Sua crescita umana. Inoltre, siccome lo Spirito Santo, inviato dal Padre, riempiva l’Umanità di Cristo in modo assoluto e provvedeva alla Sua santificazione, secondo il beneplacito della Sua Divinità, Giuseppe fu lo strumento di cui si servì la Terza Persona della Santissima Trinità per formare pedagogicamente l’Uomo Gesù, in tutte le cose in cui gli uomini sono formati dai propri padri. Lo stesso Dio Padre desidera per te, desidera che tu possa aprirsi alla sua presenza e collabori con lo Spirito Santo alla crescita nella grazia di Dio di tuoi figli.
E qui tocchiamo il nucleo della nostra riflessione: si configura un plesso di relazioni tra Giuseppe e le Tre Ipostasi Divine (Trinità): l’Eterno Padre gli conferisce la potestà vicaria sul Figlio, Che è Suo anche in quanto Uomo, e sul Quale nessuno può comandare o esercitare influsso senza il Suo beneplacito; l’Eterno Figlio lo costituisce Suo padre genitoriale riguardo all’Umanità e vuole che il mondo lo reputi tale anche biologicamente fino alla piena rivelazione del mistero della Sua Incarnazione; l’Eterno Spirito Santo lo sceglie per istruire e santificare in modo vicario Gesù, in quanto Uomo, agendo dall’esterno dell’Ipostasi del Figlio stesso. In ragione di ciò, Giuseppe, inferiore in potestà e come modello educativo per Gesù solo alla Madre, è realmente Vicario in terra del Padre Eterno, Padre putativo dell’Eterno Figlio, Vicario in terra dell’Eterno Spirito Santo. Queste relazioni con la SS. Trinità nascono per la paternità che Giuseppe assume in quanto Sposo di Maria, ma sussistono indipendentemente da tale matrimonio, una volta avviate, e hanno come tramite immediato proprio la paternità che il Santo esercita nei confronti del Figlio di Dio, che in un certo senso parziale è anche Figlio suo.
Ora guarda questo comandamento: onora il Padre. Dio condivide con te come con Giuseppe il Suo Nome: Padre. Lo vincola con un comandamento perché il figlio ti rispettasse e ti onorasse. Sei un autorità per i figli perché hai ricevuto il mandato divino. La tua dignità del padre è ovvia. Ma non è finita qui. Abbiamo ancora una importante vocazione da scoprire che è compresa nella paternità: la santità.
La santità di Giuseppe, è particolarmente eminente, in ragione del compito a cui è chiamato: egli è chiamato icasticamente giusto (Mt 1, 19). E’ questo il più alto complimento che la Bibbia può fare: il Giusto per eccellenza è Cristo; i giusti dell’AT – da Abele in poi – sono Sue figure profetiche. Giuseppe diventa così figura e antecedente immediato del Figlio, il vero Giusto. Le virtù del Santo sono attestate direttamente dalla Bibbia: fede, speranza, carità, obbedienza, fortezza, castità, prudenza, laboriosità, umiltà, sapienza. Egli è modello di ogni virtù. Nell’ombra di questa virtù visse Gesù Cristo fino al momento della Sua manifestazione cioè il battesimo nel fiume Giordano.
Così si compì la missione del Patriarca, che aveva cooperato alla Incarnazione e alla Redenzione, contribuendo ad allevare, nutrire e formare Gesù che scoprì grazie a Giuseppe e Maria che è il Figlio di Dio e la sua missione era uniformandosi ai Voleri Divini.
Confortato da Gesù e da Maria SS. il Santo si spense dolcemente, per cui esercita il suo potentissimo patrocinio anche sui morenti.
Ti invito di cogliere qualcosa di questo grande santo perché tu possa scoprire la tua grande dignità e vocazione. Buona festa del Papà.
Don Mario