A volte incontriamo persone accanto a noi così testarde nelle loro stupide opinioni che siamo stufo di discussioni inutili e vorremmo dire “sei davvero così, o stai solo fingendo?” Cosa fare allora? Come combattere per la salvezza di qualcuno?
IL QUOTIDIANO DI GESU’
Anche Gesù ha incontrato queste persone. Questi erano i capi dei farisei e gli scribi. Parlare con loro era come parlare a un muro, parlare con qualcuno con vuoti di memoria o ascoltare solo ciò che voleva sentire. Come altrimenti interpretare l’evento del Vangelo di oggi, quando, dopo una lunga serie di argomentazioni di Gesù su se stesso e la sua missione, qualcuno tra la folla chiede “Chi sei?”, come se Gesù non l’avesse detto direttamente diverse decine di volte a un momento fa. Il sospiro di Gesù: “Perché ti sto ancora parlando…” è molto eloquente qui, e possiamo solo immaginare cosa deve aver provato il Figlio di Dio quando ha avuto a che fare con cuori così induriti…
QUESTO DEVE ESSERE QUALCOSA DI DAVVERO IMPORTANTE!
Perché Gesù parla ancora con loro? Perché sa che se faranno come prima, “moriranno nei loro peccati”. L’amore, la cura e il senso di responsabilità per la loro eternità sono più grandi del dolore del rifiuto, dell’incomprensione e persino delle molestie e delle minacce di perdita della vita. Gesù come Colui che viene “dall’alto” sa cosa c’è dall’altra parte della vita (sa cos’è la dannazione eterna), quindi è capace di dimenticare ogni dolore che prova dai suoi ascoltatori, solo per salvarli dalla più grande tragedia cosa può succedere a un uomo.
AMORE O VITA PACIFICA?
Se consideri di aver conosciuto Dio, avrai priorità evangelistiche simili a quelle di Gesù. Con le difficoltà della predicazione del Vangelo in gioco e la vita eterna di coloro a cui tieni, imparerai ad accettare ogni sacrificio e insulto per salvare la vita di qualcuno. In questo contesto storico infinitamente complicato sarebbe giusto avanzare una estremamente importante domanda: quale parte della vita prendiamo sul serio? Materialismo con il suo consumismo, liberalismo con la sua relativizzazione, indifferentismo con il suo banalizzare Dio e la fede oppure la rivelazione di Gesù?
Tuttavia, una delle prove più grandi per capire se stai veramente vivendo il Vangelo è la tua capacità di sacrificarti per la fede e il Signore. Presta attenzione al modo in cui Gesù è stato predicato. Ha iniziato con un racconto gioioso e potente di chi è Suo Padre e chi è Lui. Molti si convertirono allora, ma non tutti. Molto spesso vorremmo che la nostra evangelizzazione fosse così: vivere una vita serena con Gesù in “calde pantofole”, sperimentare i miracoli del Vangelo ed essere felici quando qualcuno ci ringrazierà immediatamente per i nostri sforzi.
Tuttavia, quando l’evangelizzazione della “bontà” non ha funzionato, Gesù è stato costretto a cambiare tono e iniziare a parlare con forza, chiarezza, fermezza, indicando il peccato e l’esposizione alla critica. Molti di noi arrivano anche a questa fase dell’annuncio della Buona Novella, anche se cessa di essere piacevole, perché siamo distratti dagli altri. Ma quando anche dire “morirai nei tuoi peccati” non ha funzionato, Gesù annuncia oggi che passerà a mezzi ancora più forti: farà un sacrificio di se stesso e sarà “innalzato sulla croce” per combattere per il nostro eterno salvezza. Questo è il più alto livello di amore per un altro essere umano: dai la tua vita affinché gli altri possano averla in abbondanza.
Guarda oggi a che punto sei dell’amore. Sei in grado di fare sacrifici a Dio anche delle cose più piccole e semplici che ti accadono (ad esempio un mal di testa, non portare rancore verso qualcuno, ecc.) per spezzare il cuore indurito di qualcuno? Forse hai bisogno di uscire dalle pantofole calde e combattere seriamente per qualcuno? Seguite l’esempio di Gesù, che trasse forza per il suo sacrificio solo ed esclusivamente dall’unione con suo Padre.
Ricordiamoci che secondo l’insegnamento di Gesù il destino dell’uomo sarebbe la vita eterna però dalla nostra collaborazione dipende se sarà in Paradiso o all’Inferno. Pensaci bene come vivere la tua vita e aiuta anche ai tuoi famigliari ad raggiungere la felicità eterna diventando fedeli al Signore ed alla Sua volontà. Forse per il buon inizio: cominci a leggere il Vangelo e impari i comandamenti. Il passo successivo e rispettarli e viverli nella quotidianità.
Però facciamo ancora una domanda: da un canto se tu non hai il tempo per il Signore e non vuoi riceverLo nella comunione nella s. Messa e dall’altro se non hai avuto niente a che fare con la fede perché il Signore, che hai sempre ignorato durante la tua vita, dopo la morte deve premiarti con la vita eterna?